Da molti mesi la FALBI è impegnata a sollecitare alla Banca l’avvio di un confronto sulle ricadute sul reddito di tutti i Dipendenti che la gestione dell’emergenza ha provocato.

Nel lungo periodo in cui le Colleghe e i Colleghi che hanno operato da remoto non hanno usufruito del servizio di mensa, non hanno percepito compensi per lavoro straordinario (anche se non è infrequente che operando da remoto spesso si è costretti a superare il normale orario di lavoro) e una serie di indennità giornaliere legate alla presenza.

Sin a partire dal mese dello scorso luglio abbiamo richiesto che quanto risparmiato dalla Banca fosse restituito ai Lavoratori per mezzo di un riconoscimento forfettario eguale per tutti.

Ora, la pubblicazione del bilancio della Banca d’Italia per l’anno 2020 dimostra la fondatezza di quanto è stato da noi sostenuto.

Pubblichiamo di seguito le tabelle concernenti tale aspetto che evidenziano i reali contenimenti delle spese, sia pure in parte ascrivibili al costo del lavoro del periodo in cui i Lavoratori hanno operato da remoto.

Tale questione verrà posta come pregiudiziale in occasione dell’avvio dei prossimi confronti negoziali perché, come abbiamo già avuto modo di affermare, non è eticamente ammissibile che la Banca “faccia la cresta” sulle remissioni retributive subite dai Lavoratori a causa dell’emergenza sanitaria.

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